Abstract/Sommario: Usciamo a fare quattro passi? Una passeggiata vicino a casa, un giretto insieme. Quattro passi, spingendo un passeggino. Un viaggio lento attraverso luoghi vicini e abituali, ma non per questo privi di fascino, soprattutto agli occhi dei bambini piccoli, così attenti ai dettagli. Ed è proprio grazie al ritmo rilassato della passeggiata che gli occhi riescono a notare somiglianze e differenze tra gli elementi del paesaggio urbano. Maniglie, lampioni, panchine, cortecce, fiori e foglie.. ...; [Leggi tutto...]
Usciamo a fare quattro passi? Una passeggiata vicino a casa, un giretto insieme. Quattro passi, spingendo un passeggino. Un viaggio lento attraverso luoghi vicini e abituali, ma non per questo privi di fascino, soprattutto agli occhi dei bambini piccoli, così attenti ai dettagli. Ed è proprio grazie al ritmo rilassato della passeggiata che gli occhi riescono a notare somiglianze e differenze tra gli elementi del paesaggio urbano. Maniglie, lampioni, panchine, cortecce, fiori e foglie... Una raccolta di dettagli fotografici, accompagnati da piccole e giocose poesie in rima, per celebrare il mondo che si ammira ad altezza di bambino.
Abstract/Sommario: Il sacro quotidiano, minuscolo, persino minimo. Il sacro dei nostri corpi che si incrociano, e si incastrano, e si allontanano, quaggiù sulla terra. «La poesia di Arminio nasce tutta nel qui dei corpi e della geografia. In questo libro la sua scrittura commossa e spaventata evoca un possibile altrove che, riuscendo impossibile, viene tirato giù in un realissimo qui, costretto a svelarsi e adattarsi nelle pieghe di queste nitide immagini avvolte da un'umile bellezza. Sacro è per definiz ...; [Leggi tutto...]
Il sacro quotidiano, minuscolo, persino minimo. Il sacro dei nostri corpi che si incrociano, e si incastrano, e si allontanano, quaggiù sulla terra. «La poesia di Arminio nasce tutta nel qui dei corpi e della geografia. In questo libro la sua scrittura commossa e spaventata evoca un possibile altrove che, riuscendo impossibile, viene tirato giù in un realissimo qui, costretto a svelarsi e adattarsi nelle pieghe di queste nitide immagini avvolte da un'umile bellezza. Sacro è per definizione ciò che ha importanza suprema per un suo misterioso legame con il trascendente. Non potendo vedere ciò che non esiste, Arminio ha costruito con Sacro minore un calibrato e assai originale breviario poetico con l'intento struggente di affermare il sacro unicamente con quello che c'è intorno a noi: un filo d'erba, una lumaca, una radiografia. Così dicendoci che non solo è possibile ripensare il sacro, ma anche imparare a pregare nuovamente. Perché per Arminio la poesia è anzitutto questo: pregare». (Fonte: editore)