Ragazzi
Occhi, Michela
Maniago : Comune di Maniago, 2023
Abstract/Sommario: Ventidue e trentanove. È il nove ottobre del 1963, e in una manciata di minuti la vita di 1910 persone viene cancellata d’improvviso. La roccia che frana. L’acqua che oltrepassa il muro. Quel muro che separa, quella barriera innalzata a trattenere, quasi fosse una frontiera da oltrepassare, oltre cui si distende la vertiginosa libertà dell’infinito: “Hanno detto che la montagna di notte mormora, parla ma nessuno l’ascolta”. Un racconto dolcissimo e commovente, destinato alle nuove gene ...; [Leggi tutto...]
Ventidue e trentanove. È il nove ottobre del 1963, e in una manciata di minuti la vita di 1910 persone viene cancellata d’improvviso. La roccia che frana. L’acqua che oltrepassa il muro. Quel muro che separa, quella barriera innalzata a trattenere, quasi fosse una frontiera da oltrepassare, oltre cui si distende la vertiginosa libertà dell’infinito: “Hanno detto che la montagna di notte mormora, parla ma nessuno l’ascolta”. Un racconto dolcissimo e commovente, destinato alle nuove generazioni, ma prezioso anche per gli adulti. A coronare la fiaba, il lavoro storico della maestra Milena Zanin. È un libro scritto a tutela della memoria e a monito, riguardante anche il rispetto che dobbiamo alla Natura. Grande messaggio epico che ha per protagonista i giovani, rappresentati dalla figura della bambina che assurge a simbolo di tutte le generazioni future. Messaggio in cui la pagina più bella è il sogno del 10 ottobre: “La mia nave è partita a cavallo di un’onda che ci ha portato tutti verso il mare”. Quel mare azzurro che si è innalzato per duecentocinquanta metri, superando la diga e riversandosi su Longarone, lasciando dietro di sé una desolata scia di fango